Attività in sospeso, materiale introvabile o acquistabile a prezzi altissimi, con aumenti fino al 140% in più rispetto al 2020, questa è la situazione che ogni costruttore, prototipista e studio di progettazione meccanica si trova a far fronte per l’approvvigionamento dell’acciaio.
Gran parte delle materie prime e soprattutto l’acciaio stanno subendo aumenticonsiderevoli, spesso con un breve o addirittura senza alcun preavviso. Queste problematiche non dipendono soltanto dalle implicazioni del Covid 19, ma soprattutto dalla ripartenza a livello mondiale del mercato delle costruzioni, che ha portato la richiesta globale di materiale ad un livello maggiore delle sue effettive disponibilità.
Durante i primi mesi della pandemia il calo della domanda portò ad una diminuzione dei prezzi delle materie prime, di cui approfittarono diversi Fondi per le loro speculazioni e la Cina per fare scorte.
Ora che la domanda è ripartita, il Paese asiatico si trova in una evidente posizione di vantaggio, ricco di materie prime acquisite o prodotte internamente.
Il quadro globale ha, come non mai, ricadute sensibili sul nostro territorio.
La generalizzata difficoltà di approvvigionamento di materiale base per la produzione industriale, indispensabile anche per la prototipazione che ci riguarda da vicino, e il conseguente aumento del loro costo ha impattato notevolmente il settore della costruzione di macchine, mettendo in difficoltà anche gli studi di progettazione costretti ad acquistare materiali alternativi e a rivedere progetti a seconda della reperibilità, in modo particolare ad elaborare soluzioni appropriate per l’inserimento della tipologia di acciaio disponibile al momento.
Oltretutto il prezzo della materia prima è soggetto a continue e rapide fluttuazioni e non è presente la garanzia di una precisa data di ricevimento della merce, cosa che rende più difficili i rapporti commerciali a tutti i livelli.
Le stime più recenti hanno segnato un aumento dei prezzi di alcune materie nell’ordine del 200% solo nell’ultimo anno, tra le quali rame, cobalto, litio, polietileni, legno e bitume.
Esige però particolare attenzione la situazione nel settore degli acciai, sia sul fronte delle materie prime sia su quello del semilavorato. Sul primo, il minerale di ferro ha chiuso il 2020 con un rialzo di oltre il 70% rispetti ai minimi di marzo per effetto della domanda cinese.
L’aumento dei prezzi delle materie prime siderurgiche ha così aperto la strada a sostanziali aumenti di prezzo da parte dei produttori di laminati tanto che la quotazione di coils a caldo è passata dai 370 euro di giugno per tonnellata agli attuali 1.000 euro.Non differisce neanche l’inox con la lega “AISI 304”, passata da 1.800 euro per tonnellata lo scorso anno agli attuali 3.100 euro.
In quest’ultimo annola produzione mondiale di acciaio grezzo ha registrato un –9%.
Il principale motivo è da trovarsi nell’insostenibile salita dei costi energetici, che ha costretto i produttori di metalli a tagliare la produzione.
Nonostante l’auspicio di segnali ribassisti da parte dei consumatori, la posizione dei produttori rimane stabile. Per il primo trimestre del 2022 le aspettative sono di nuovi rialzi e di una domanda sostenuta nell’intero settore siderurgico.
Indice europeo dei materiali ferrosi, messo a confronto con il corrispondente indice per la Cina.