L’infragilimento da idrogeno è un processo chimico-fisico che interessa diversi metalli, in particolare quelli ad alta resistenza, rendendoli soggetti a fratture.
Spesso si tratta del risultato di un’introduzione accidentale di idrogeno nel metallo durante lavorazioni di finitura e formatura, che causa la formazione di cricche.
Questo fenomeno causa un deterioramento delle proprietà dell’acciaio rendendolo meno duttile e più debole, di conseguenza il tema è particolarmente degno di attenzione per gli studi di progettazione meccanica.
Viste le implementazioni di tipo strutturale di prodotti in acciaio ad alta resistenza, è facilmente comprensibile che persino una piccola variazione nella strutturachimico-fisica del materiale possa risultare in larghi effetti di larga portata.
Nello specifico, si possono differenziare due differenti tipologie di infragilimento da idrogeno:
In elementi filettati quali viti e dadi viene precisato da apposite normative che a partire da una resistenza maggiore a 320 HV c’è una maggiore probabilità che insorga questo fenomeno.
La rottura del componente potrebbe inoltre non insorgere nel processo di montaggio ma a distanza di ore se non giorni, particolarmente nelle unioni con forze a trazione.
Sono necessarie più condizioni affinché si verifichi l’infragilimento da idrogeno:
L’idrogeno infragilisce una varietà di metalli tra cui acciaio, alluminio (a temperature elevate), ferro austemperato, diverse leghe di vanadio, nichel e titanio.
Maggiore è la resistenza degli acciai, minore è la tenacità alla frattura, quindi aumenta la probabilità che l’infragilimento da idrogeno porti alla frattura. Gli acciai ad alta resistenza, superiori alla durezza di HRC 32, sono fortemente suscettibili alla rottura causata da idrogeno dopo processi di placcatura.
L’infragilimento da idrogeno può essere prevenuto attraverso varie procedure, tutte focalizzate sulla riduzione al minimo del contatto tra il metallo e l’idrogeno, in particolare durante la produzione e l’elettrolisi dell’acqua.
L’infragilimento di tipo ambientale, dovuto alla corrosione, è evitabile attuando un adeguato trattamento superficiale senza introduzione d’idrogeno nel processo di rivestimento, seguendo precise scelte nella tipologia di materiale da trattare e nelle modalità del processo di decapaggio.
Le tempistiche e modalità del trattamento di deidrogenazione sono di estrema importanza perché l’obiettivo è quello di eliminare la maggior parte di idrogeno ridistribuendolo sull’intera superficie dell’elemento di collegamento. Se di riducono gli atomi di idrogeno, si ridurrà anche la possibilità che si formi il conseguente infragilimento.
La deidrogenazione può essere termica o, nella maggior parte dei casi, catalitica.