Il progettista meccanico, nel vero senso della parola è di fondo una persona curiosissima e avida di conoscenza.
Molte persone, con laurea o diploma, lavorando in un ufficio tecnico, si definiscono erroneamente progettisti, è come paragonare una persona che colora le strisce pedonali ad un pittore di opere su tela. Il termine esatto è disegnatore o particolarista.
La conoscenza di chi si definisce progettista molto spesso è legata ad una sola tipologia di macchine e alla lavorazione di un tipo di prodotto, con dimensioni magari diverse e con le stesse problematiche; anche il settore in cui si lavora può essere limitativo. Un tecnico che ha sempre disegnato macchine per lavorazione del legno, spostato nel settore packaging o macchine alimentari, per essere in grado progettare dovrà assorbire la conoscenza delle problematiche dei film di avvolgimento, o di tutti i tipi di impasto.
Per poter definirsi progettista completo ed essere in grado di progettare una macchina, a prescindere dal tipo o dalla funzione che dovrà avere sono necessarie conoscenze di meccanica, elettronica, pneumatica, oleodinamica, direttive macchine, normative, conoscenza dei materiali e le loro tipologie di lavorazione, trattamenti termici, superficiali, non guastano anche nozioni di chimica di base e di fisica.
Le conoscenze si possono acquisire con un’adeguata formazione di base, la vera esperienza la si ha solo sperimentando i vari settori e con uno studio continuo di riviste del settore, un buon spirito di osservazione e di critica, partecipando a corsi di aggiornamento oltre alla presenza in fiere ed ascolto di specialisti.
Fondamentale rimane la tenacia, la passione, l’impegno, la dedizione, l’apertura mentale e soprattutto la curiosità per essere un vero progettista.
Il disegnatore meccanico e il progettista sono figure ricercate nel mondo del lavoro. Nel nord est le aziende se li contendono, soprattutto perché sono pochi quelli che emergono. Le aziende richiedono alle scuole questa tipologia di tecnici ma la risposta non è sufficiente all’esigenza e soprattutto molti giovani preferiscono altri tipi di ruolo, più semplici e immediati, per intraprendere il mondo del lavoro.
L’ufficio tecnico in genere, attira i giovani ma allo stesso tempo li spaventa; passare 8 o 10 ore davanti ad una pc a disegnare può risultare pesante. Molti fattori influiscono sulla qualità di vita all’interno di un team tecnico, il comfort, la luce, la possibilità di mettere le mani su ciò che si ha disegnato o progettato, il dialogo con i montatori, con i fornitori esterni, la presenza di un team leader molto spesso fanno la differenza.
Il ruolo del progettista, in qualche piccola o media azienda, a volte è senza “infamia e senza gloria” e come si dice nell’ambiente se il progetto funziona nessuno ringrazia o si complimenta, se ci sono errori arrivano le critiche.
Personalmente, come titolare di uno studio, ritengo che sia il più bel lavoro del mondo. “Ogni giorno” una sfida diversa, ogni giorno si acquisisce una nozione, uno stimolo continuo che per qualcuno è vita per altri un peso.